Lungo il XVIII sec. e fino alla fine del potere temporale il rione  non subì particolari trasformazioni. Ad una popolazione in costante crescita si affiancava una vita economica fatta di osterie, locande e di piccole e rumorose  botteghe artigiane.

Chiodaroli, Ferrari, Facocchi, Tinozzari, sono alcune tra le attività registrate dal governo pontificio nel rione nel 1827

Nel 1864 il “regolamento edilizio e di pubblico ornato” della città di Roma individuava in ripa l’area  per lo svolgimento delle “arti rumorose e clamorose”  
 

 


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